Il 5 gennaio 2018 a Wenzhou in Cina, è stata una giornata importante per il Progetto Form@: è stato, infatti, inaugurato il Desk Cina del progetto, ovvero il Centro Pre-Partenza per l’Italia, curato da ANGI. Il Centro ospita i servizi dedicati ai cittadini cinesi che intendono ricongiungersi ai loro familiari in Italia.
Una sede nuovissima, luminosa, accogliente, funzionale e situata in una zona centrale della città, facilmente raggiungibile dai destinatari dei servizi.
Un’azione, coordinata a Wenzhou da Wang Hongxia (ANGI), che ha un ruolo cruciale nell’ambito del Progetto Form@, perché l’85% dei cinesi in Italia proviene proprio da Wenzhou e dalla provincia di cui è capoluogo.
Le famiglie dei cittadini cinesi in Italia potranno accedere, nel Centro, a un set integrato di servizi – ad esempio, l’assistenza amministrativa per le procedure di visto, la formazione linguistica e civico-culturale – fondamentali per il loro ingresso e soggiorno in Italia.
Informazioni sul Desk Cina di Progetto Form@ disponibili scrivendo a: angi.torino@hotmail.com
Wang Hongxia è la formatrice impiegata in Cina, più precisamente nella città di Wenzhou, nell’ambito del Progetto Form@ per conto dell’Associazione Nuova Generazione Italo-cinese (ANGI).
Nata e cresciuta a Wenzhou, raggiunge l’Italia nel 1998 e ora vive stabilmente a Torino.
Ha collaborato fin da subito con l’ANGI, associazione che nasce e risiede a Torino nel 2007, inizialmente come semplice volontaria, dedicandosi con passione a favore dell’integrazione degli immigrati cinesi nel territorio italiano, con particolare riferimento al tema del supporto scolastico dei minori e della valorizzazione del ruolo delle donne cinesi.
Nel frattempo, ha lavorato prima come cameriera e barista e negli anni successivi come mediatrice culturale in collaborazione con le amministrazioni pubbliche italiane e come docente di lingua e cultura italiana. È diplomata in Cina e ha studiato mediazione interculturale in Italia.
Attualmente, ha dismesso i panni della volontaria e lavora a tempo pieno per ANGI, che – ricordiamolo – svolge la sua attività di promozione culturale rivolgendosi sia alla comunità cinese, sia alla comunità Italiana, nell’ottica di favorire rapporti di amicizia ed integrazione sociale fra i due paesi.
“Il Progetto Form@ – ci confida la giovane Hongxia – “rappresenta per me anche l’opportunità di esportare le attività, che come ANGI svolgiamo a Torino, a Wenzhou, da cui emigra la gran parte dei cinesi che poi arrivano in Italia¸ anticipando già in Cina la gran parte dei servizi che svolgiamo in Italia. In questo modo chi emigra ha già un bagaglio di conoscenze e di strumenti che gli garantiscono buone possibilità di integrarsi positivamente nel tessuto sociale italiano”.
A Wenzhou, nonostante le informazioni che di volta in volta arrivano dai connazionali residenti in Italia, manca un adeguata e attendibile conoscenza del sistema sociale e culturale italiano; le comunicazioni con l’Italia – così come descritti da Hongxia – sono poco strutturate e organizzate, di natura prevalentemente informale.
“In questo senso, la formazione pre-partenza prevista dal Progetto Form@” – prosegue la donna – “costituisce un’esperienze estremamente virtuosa di gestione dei fenomeni migratori, nel momento in cui consente ai destinatari della procedura di ricongiungimento familiare di conoscere in anticipo l’ambiente di vita dove andranno a inserirsi, rendendoli quindi attori consapevoli del proprio progetto migratorio”.
Il Progetto Form@ si è già insediato in Cina e ha mosso i primi significativi passi: stando a quanto ci racconta Hongxia, è stata predisposta un rete ben strutturata e radicata che coinvolge l’intero territorio di Wenzhou, tale da creare i migliori presupposti per la riuscita delle attività previste dal progetto Form@, il tutto in stretta collaborazione con la rete dei Patronati del Cepa, con l’Ambasciata Italiana e con il Consolato Generale di Shanghai.
“Mi sento assolutamente motivata per questa nuova avventura, ma ciò che mi gratifica maggiormente” – conclude con tono compiaciuto – “sta nello spirito che ispira l’intero Progetto, che tiene assieme l’aspetto della vicinanza umana al tema delle conoscenze, sia di tipo linguistico che di natura civico-culturale, di cui è necessario munirsi per non trovarsi disorientati e spersi una volta arrivati in Italia. Questo mi consente di intervenire sia sul versante emozionale, lavorando sulle inevitabili ansie e ritrosie dei destinatari, che sul versante formativo, ma in un modo nuovo e originale, per cui con linguaggio semplice e accessibile ci si immerge nella realtà e nella cultura italiana, che ha storia e tradizioni antiche proprio come quelle cinesi”.